L'IMPORTANZA DEL BENESSERE DEL CAVO ORALE

L’IMPORTANZA DEL BENESSERE DEL CAVO ORALE

Il sorriso non è solo un’espressione di gioia, serenità e allegria: è come ci presentiamo agli altri e interagiamo con il mondo. Sorridere è inoltre contagioso!! A maggior ragione è importante sfoggiare un sorriso “sano” e questo è possibile solo se la nostra bocca è in salute.

La carie è la più comune fra le malattie curate dal dentista,  che se non trattata porta al danneggiamento della struttura del dente: perdendo minerali e consistenza si arriva alla formazione di veri e propri “buchi”. Ha origine infettiva e può danneggiare tutti i tessuti che compongono il dente stesso.

E la placca? E’ quella patina che si deposita sulla superificie dei denti quando mangiamo e deve essere rimossa con un’adeguata igiene orale. La sua struttura complessa, costituita da zuccheri e proteine, ospita e protegge molti batteri, alcuni dei quali causano appunto la carie.

Cosa succede invece quando si prova dolore assumendo cibi e bevande troppo caldi o freddi? Potrebbe trattarsi di ipersensibilità dentinale: il tessuto sotto lo smalto risulta esposto per vari motivi a stimoli esterni ed essendo ricco di fibre nervose provoca il fastidio che percepiamo. In questo caso la prima cosa da fare è modificare le proprie abitudini di pulizia utilizzando prodotti mirati. 

La cura dell’igiene orale è fondamentale, utilizzando costantemente filo interdentale o scovolini, dentifricio, colluttorio e lo spazzolino giusto.

L’utilizzo del filo interdentale aiuta a preservare la piena salute dei denti, eliminando residui di cibo e lo strato superficiale della placca: all’inizio può capitare che poca manualità provochi un leggero sanguinamento, ma è del tutto normale e col tempo il risultato saranno gengive più sane e una bocca più pulita. Se gli spazi interdentali sono grandi in alternativa si può utilizzare lo scovolino, seguendo i consigli del dentista per quanto riguarda la misura.

Il colluttorio è un antibatterico e usarlo quotidianamente aiuta a mantenere denti puliti e gengive sane: ci sono prodotti ricchi di fluoro, ideali per rinforzare lo smalto, altri specifici per eliminare la placca o contro l’alito cattivo. Il colluttorio, usato regolarmente, riduce i microorganismi della bocca e ci regala una sensazione di freschezza e pulizia per tutta la giornata.

L’utilizzo del dentifricio giusto è alla base dell’igiene orale personalizzata: come per i colluttori si possono scegliere prodotti con clorexidina (ad alto effetto disinfettante e antibatterico) piuttosto che  remineralizzanti, oppure specifici per contrastare un’eccessiva sensibilità e proteggere le gengive. Senza dimenticare l’ampia gamma di prodotti con potere sbiancante o ricchi di oli essenziali naturali per contrastare l’alito cattivo.

Lo spazzolino è il principale strumento utilizzato per l’igiene orale ed è quindi fondamentale sceglierlo bene: un buon spazzolino deve avere il manico diritto, testina di dimensioni adeguate che raggiunga senza ostacoli ogni superifice della bocca e setole sintetiche con punte arrotondate di durezza media o morbida. E’ meglio utilizzare lo spazzolino elettrico o il manuale? Il primo offre certamente una pulizia dentale più accurata, precisa e pratica; il secondo invece è molto più comodo e versatile in caso di viaggi o spostamenti frequenti (esistono dei veri e propri kit da viaggio praticissimi). L’ultima novità sono gli spazzolini elettrici “sonici”, che garantiscono il massimo livello di pulizia attraverso microvibrazioni e movimenti magnetici: questo fa in modo che lo spazzolamento avvenga in modo meno traumatico possibile sia per lo smalto che per le gengive, ma con la massima efficacia. 

L’importante è ricordarsi di cambiare lo spazzolino o la testina di quello elettrico ogni 2-3 mesi al massimo, anche se chi ha la “mano pesante” potrebbe avere la necessità di sostituirlo già dopo un mese di utilizzo: in particolare bisogna prestare attenzione se le setole scoloriscono, se si aprono e se quindi la testina perde la forma originale.

Si ringrazia lo studio dentistico Zangrandi di Venegono Superiore per la consulenza tecnica nella stesura dell’articolo

in collaborazione con lo Studio Dentistico Zangrandi
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Farmaci e caldo: usare in sicurezza i medicinali durante la stagione estiva

In questi giorni nel nostro Paese si stanno registrando temperature particolarmente elevate che, unite all’alto grado di umidità e all’esposizione ai raggi solari possono comportare dei rischi per la salute, sia di natura diretta che indiretta. Per questo motivo l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) invita a prestare una cautela particolare nell’assumere dei farmaci nel corso del periodo estivo in generale e soprattutto durante le cosiddette “ondate di calore”, perché le condizioni ambientali possono incidere sull’integrità, l’efficacia e la sicurezza dei medicinali.

Come conservare correttamente i medicinali e proteggerli dal caldo

Le corrette modalità di conservazione dei farmaci sono indicate all’interno del Foglio Illustrativo. Qualora non siano specificate, la regola generale prevede che vengano riposti in luogo fresco e asciutto a una temperatura inferiore ai 25°. In questo modo è possibile assicurarsi che le caratteristiche farmacologiche e terapeutiche si mantengano inalterate per tutto il periodo di validità indicato sulla confezione. Se si espongono i medicinali per un tempo esiguo (una o due giornate) a temperature superiori a 25°, non se ne pregiudica la qualità, ma, in caso di esposizione prolungata, se ne riduce considerevolmente la data di scadenza. Se invece la temperatura di conservazione è specificatamente indicata, non rispettarla potrebbe addirittura renderli dannosi.

Nel caso di viaggi o soggiorni fuori casa i farmaci possono essere trasportati in un contenitore termico e occorre evitare sempre l’esposizione a fonti di calore e alla irradiazione solare diretta.Ciò è particolarmente importante per alcuni farmaci di emergenza che includono:

  • gli antibiotici;
  • i farmaci adrenergici (Agonisti adrenergici ad azione diretta: Adrenalina, Noradrenalina, Isoproterenolo, Dopamina, Dobutamina, Fenilefrina, Metoxamina, Clonidina, Metaproterenolo, Terbutalina, Salbutamolo, Metaraminolo);
  • l’insulina;
  • gli analgesici;
  • i sedativi.
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Per chi soffre di diabete o di patologie cardiache è fondamentale ricordare che un’alterazione di una dose di un farmaco essenziale, come l’insulina o la nitroglicerina, può essere rischiosa. I farmaci a base di insulina vanno conservati in frigorifero. In caso di lunghi viaggi o se si ha necessità di tenerli in auto per emergenza, devono essere conservati in un contenitore sicuro che li mantenga alla giusta temperatura. Particolare attenzione va prestata anche agli antiepilettici e agli anticoagulanti. Piccole modificazioni in farmaci come questi possono fare una grande differenza in termini di salute.

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I COSMETICI IN ETA’ PEDIATRICA

I nostri “cuccioli” non sono dei mini-adulti, ma hanno esigenze specifiche sotto diversi punti di vista, cosmetica compresa.

Il settore della cosmesi che si rivolge all’igiene al trattamento della cute e dei capelli in età pediatrica si occupa proprio delle diverse esigenze e necessità di neonati, lattanti e bambini. In queste delicate fasce di età la pelle si presenta infatti diversa dalla cute dell’adutlo, considerando poi che  la cute di un neonato non è uguale a quella di un bambino di 5 anni, che a sua volta sarà diversa da quella di un dodicenne. 

La pelle in età pediatrica risulta più sensibile e tale differenza è da ricercarsi nella sua struttura che è essenzialmente più sottile. Per quanto riguarda l’idratazione l’aduto possiede uno strato corneo (quello più superificiale) più spesso e quindi più efficace nella funzione di barriera meccanica, nell’assorbimento di varie sostanze e nel controllo della disidratazione. Inoltre la cute in età pediatrica presenta un limitato quantitaivo di lipidi, con riduzione nell’efficienza della funzione barriera e un alto ricambio cellulare a livello epidermico.

Per quanto riguarda il pH cutaneo, alla nascita risulta neutro/basico a causa dell’esposizione del feto al liquido amniotico durante la gravidanza, divenendo via via acido con la crescita. Un pH acido è fondamentale per proteggere la pelle dalle infezioni e per mantenere sana la microflora epidermica naturale costituita principalmente da batteri e funghi “buoni”.

E’ importante che i prodotti siano delicati, formulati con materie prime selezionate e sicure, perchè potrebbero essere accidentalmente ingerite o utilizzate per uso prolungato: materie prime di elevata urezza e in numero ridotto, non allergizzanti e sicuri sotto il profilo tossicologico, con odori gradevoli e facili da splamare, senza coloranti o conservanti.

Detergenti:

attenzione che possono risultare troppo aggressivi su una pelle sensibile e facilmente irritabile, si consigliano tensioattivi delicati in soluzione liquida con pH neutro o debolmente acido, da risciacquare con cura. Se i piccoli soffrono di dermatite atopica o pelle particolarmente secca, meglio utilizzare detergenti oleosi da diluire nell’acqua del bagnetto.

Per quanto riguarda i capelli, nel caso dei neonati si utilizza lo stesso detergente del corpo, mentre per i più grandicelli si possono scegliere shampoo poco schiumogeni delicati che non devono determinare irritazioni e bruciori agli occhi, ma avere un pH simile a quello lacrimale (pH7). La loro funzione è detergere non rimuovendo eccessivamente il film idrolipidico superficiale, ma restituendo le sostanze protettive.

Emollienti e idratanti:

devono proteggere l’epidermide perchè più soggetta all’aggressione di fenomeni allergici o irritativi, rinforzando la funzione di barriera cutanea con sostanze idratanti. In questo modo contrastano l’evaporazione dell’acqua, la assorbono e la trattengono dall’ambiente esterno rendendo inoltre la pelle più morbida ed elastica. Le formulazioni consigliate sono le emulsioni perchè consentono una maggiore idratazione immediata e sono facilmente spalmabili.

Nella zona pannolino la cute è sottoposta a un continuo sfregamento e a occlusioni, perciò dopo la detersione si consigliano prodotti contenenti sostanze lenitive e decongestionanti, in cui l’ossido di zinco è il principale ingrediente.

Protezione solare:

fondamentale, perchè anche nei confronti del sole la pelle in età pediatrica è immatura e meno protetta. Da 0 a 3 anni i bambini non dovrebbero nemmeno essere esposti alla luce diretta del sole, mentre in seguito sono ammesse le esposizioni al mattino presto o nel tardo pomeriggio applicando schermi fisici e con fattore di protezione alto o molto alto (Spf 30, 50 e 50+).  

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